Lelio Gelli (1902 - 1975)

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Fu allievo di Libero Andreotti, compie gli studi presso l'Istituto d'Arte di Firenze. In seguito collabora con il maestro fino al 1933, restando, alla morte di Andreotti, insegnante incaricato presso l'Istituto fino al 1938. Ricordato da Marcello Vannucci fra i protagonisti del mondo artistico fiorentino e amico di Vasco Pratolini, Aldo Carpi, Piero Bargelini e Aniceto Del Massa, Gelli si trasferisce a Napoli in qualità di titolare della cattedra di scultura presso il locale Istituto d'Arte. Nel 1929 espone a Milano alla II Mostra Nazionale del Novecento Italiano e partecipa a tutte le edizioni della Biennale di Venezia dal 1930 al 1942 nonché a sei edizioni consecutive della Quadriennale di Roma, ottenendo una sala personale nell'ambito della III edizione nel 1939.

Risale al '30 la sua prima personale alla Galleria Pesaro di Milano, seguita da personali nell'anbito della VI Sindacale Regionale a Firenze nel '32, alla Galleria della Nazione, sempre a Firenze nello stesso anno, alla Galleria Martina di Torino nel '36, alla Galleria della Confederazione Artisti e Professionisti in Roma, nel '38, alla Galleria degli Artisti di Napoli nel '43, e alla Galleria Forti di Napoli nel '46. Nel '35 Gelli espone alla Mostra Mondiale di Bruxelles nonché all'Esposizione Italiana a Budapest, nel '37 all'Esposizione Universale di Parigi e all'Esposizione d'Arte Italiana a Berlino. In seguito Gelli espone alla Triennale d'Oltremare di Napoli, nel '40, alla Mostra d'Arte Toscana tenuta a Düsseldorf nel '42 e alla Mostra Internazionale di Ceramica a New York nel '51. Partecipa inoltre a due edizioni del Fiorino d'Oro, nel 62 e nel '54.

Apprezzato da Antonio Maraini, Ugo Oietti, Cipriano Efisio Oppo, Sergio Ortolani, Corrado Pavolini, Mario Stefanile, Raffaello Franchi, Alberto Bragaglia e da altri noti critici, studiosi, letterati e giornalisti, Gelli risulta tra l'altro vincitore del Premio Rotary Club nel '29, del Concorso Stibbert nel '30 a Firenze, della Grande Medaglia dOro alla Triennale di Monza nel '31, del Concorso Nazionale di Scultura a Firenze nel '36 e della Medaglia d'Argento all'Esposizione Universale di Parigi nel '37. Sue opere sono patrimonio delle maggiori raccolte d'arte in Italia, fra le quali figurano il Museo del Risorgimento in Roma, il Ministero della Pubblica Istruzione e il Ministero del Turismo, la Chiesa di S. Chiara di Napoli, le Gallerie d'Arte Moderna di Roma, Firenze, Torino, Milano, Latina e Roma, il Museo dell"Istituto d'Arte di Napoli e la raccolta dell'Accademia di Belle Arti di Firenze.

FONTE: Scultura italiana del primo Novecento

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